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Museo Civico e Diocesano Riuniti Montalcino

MUSEI

Museo Civico e Diocesano Riuniti

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RECAPITI E ORARI

Museo Civico e Diocesano Riuniti
Via Ricasoli, 31 - 53024 Montalcino(SI)

Telefono Tel. 0577 846014 - Fax 0577 849331

Sito web: http://www.prolocomontalcino.it/


Biglietto da visita (vCard)


ORARI DI APERTURA E VISITA:
ORARIO: dal sabato al lunedì dalle ore 10.30 alle ore 18.30.
BIGLIETTI: Promo gratuito.

Negli antichi locali dell'ex convento di Sant'Agostino si trova il Museo di Montalcino, uno dei più importanti musei d'arte medievale, moderna e archeologica della Provincia di Siena. All’nterno troviamo un trittico ed un polittico che documentano l'influenza del grande caposcuola Duccio di Boninsegna, accanto ad espressioni più moderne come il San Pietro ed il San Paolo di Ambrogio Lorenzetti.
La Madonna col Bambino di Luca di Tommè rappresenta la generazione che superò la crisi della Peste nera (1348), così come volle interpretarla anche il cosiddetto “Maestro di Panzano” ( Madonna con Bambino e Santi ) e soprattutto da Bartolo di Fredi che operò molto nelle chiese di Montalcino.
Spicca il suo complesso e grandioso polittico dedicato all'incoronazione della Madonna ed alle storie della sua vita (1388).
L’arte Tardo Gotica è ben rappresentata da una raffinata Madonna di Sano di Pietro.
Documentano l'alto livello dei maestri di legnami senesi della seconda metà del ‘300 due gruppi con l'Annunciazione ed alcuni crocifissi. Di Francesco di Valdambrino risultano un importante San Pietro in cattedra donato a Montalcino da Papa Pio III e un Crocifisso che segna l'apice di questo raffinato scultore senese, amico e collaboratore di Jacopo della Quercia.
Di epoca rinascimentale sono presenti una Madonna della Misericordia di Vincenzo Tamagni e una Madonna col Bambino e Santi del più bravo allievo del Beccafumi, Marco Pino. Il nucleo di scultura lignea dipinta rappresenta uno dei pezzi più importanti per il Museo di Montalcino. I modi forti ed espressivi di Giovanni Pisano si riflettono in una straordinaria Madonna , mentre un piccolo crocifisso dai tratti sottili ed eleganti realizzato da Giovanni d'Agostino, capomastro del Duomo di Siena, è la trasposizione della pittura di Simone Martini in scultura.
Altri dipinti e sculture documentano la produzione tra Manierismo e Controriforma fino al Seicento. Il Museo conserva anche un' importante collezione di boccali in maiolica arcaica (prodotti localmente a cavallo tra Duecento e Trecento); una raccolta di paramenti e di oreficeria sacra (dal Cinquecento al Settecento), due volumi miniati della Bibbia Atlantica del XII sec. provenienti dall'Abbazia di Sant'Antimo e due Antifonari miniati del XIII secolo.

Fa parte del Museo la Sezione Archeologica.
Il territorio di Montalcino risulta abitato fin dal Paleolitico e Neolitico, come attesta il ritrovamento di una “Industria Litica” che ha conservato oltre duemila utensili in pietra. L’Età del Bronzo è presente con un villaggio (II° millennio a.C.) dotato di ripari per le capanne ed una grotta sepolcrale. Regolari scavi hanno restituito interessanti reperti ceramici, vasellame da mensa e da cucina finemente decorati. La successiva Età del Ferro ha lasciato tracce di castellieri protostorici e sporadiche presenze attestanti la vita sino alla Civiltà Villanoviana. La Civiltà etrusca ha disseminato il territorio di semplici tombe a camera; dai corredi funebri sono state recuperate ceramiche, anche in bucchero, utensili e ornamenti. I Romani, subentrati agli Etruschi, hanno lasciato, non solo nel territorio, ma anche nell’attuale centro storico resti di abitazioni, di tombe e testimonianze di vita. Il consistente patrimonio archeologico, recuperato anche grazie ad una costante attività di volontariato, è conservato nella Sezione Archeologica del Museo Civico e Diocesano.Questa Sezione già preesistente dal 1958 era originariamente ubicata all’interno del nuovo Palazzo Comunale in Piazza Cavour. Il Museo, all’interno del quale si può ripercorrere la storia archeologica del territorio di Montalcino dalla preistoria al periodo etrusco. Ricchi e numerosi i reperti del periodo etrusco (ciotole, orioli, anfore, oinochoe e kylix) provenienti da ritrovamenti in varie località intorno Montalcino, tra cui Poggio della Civitella e da tombe rinvenute nella zona. Tra queste l’intero corredo della Tomba detta Fossa del Tesoro di Sant’Angelo in Colle ed alcuni arredi della Buca di Sant’Antimo del IV – III sec a.C. (orecchini, fuseruole, strigili, ciotole, affilatoi).

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